La guerra si fa anche nel cyberspazio!
Lo CSIRT sta monitorando le minacce e da qualche settimana ha suggerito di aumentare la protezione per le infrastrutture critiche.
La conferma che si deve fare attenzione agli strumenti informatici che si usano arriva da Franco Gabrielli (ex capo della Polizia e della Protezione Civile), sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega alla sicurezza nazionale.
Nel corso di un’intervista al Corriere della Sera ha parlato della dipendenza dell’Italia dalla tecnologia russa.
Gabrielli ha fatto riferimento in particolare ai sistemi Antivirus russi, che possono essere vettori di malware o spyware.
Ma quali sono questi sistemi?
A chi si fa riferimento?
L’antivirus Kaspersky è considerato tra i migliori al mondo, ed in Italia è utilizzato da oltre 2.700 amministrazioni della pubblica amministrazione (ministeri, comuni, forze dell’ordine ecc..).
Ma perché questo “accanimento”? Come funziona l’antivirus Kaspersky?
Kaspersky è un software prodotto in Russia, che, ogni giorno, si collega a server di Mosca per scambiare dati e scaricare eventuali aggiornamenti.
Cinque anni fa l’azienda è stata bandita dall’agenzia federale americana per la sicurezza nazionale: il software di sicurezza prodotto dall’azienda russa non può più essere utilizzato sui sistemi del governo statunitense.
Il fondatore della società, Eugene Kaspersky, ha sempre respinto le accuse di essere una cyberspia di Putin.
L’azienda ha cercato di rivendicare la propria indipendenza dal Cremlino prima con la Global Transparency Initiative e poi con il trasferimento a Zurigo del datacenter, che memorizza informazioni, tra gli altri, degli utenti europei.
Queste azioni però non sono servite a molto, infatti
- In Francia, l’Agenzia nazionale per la sicurezza dei sistemi informativi (Anssi), l’autorità incaricata della sicurezza cibernetica dello Stato, ha emesso un bollettino sul tema.
- In Olanda il governo ha vietato l’uso del software Kaspersky nei sistemi governativi già nel 2018.
In Italia l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (Acn) non si è ancora espressa.
La discussione sul tema è in corso.
L’azienda russa ha risposto alle polemiche: “L’integrità e la sicurezza delle nostre soluzioni sono state più volte certificate con valutazioni indipendenti di terze parti”.
Intanto però anche l‘Ente federale tedesco per la Sicurezza nella informazione tecnica, consiglia “di sostituire l’antivirus Kaspersky con prodotti alternativi”
Vedremo tra qualche giorno cosa accadrà.