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Intelligenza artificiale: le nuove regole in Europa e in Italia

  • Data Protection e dintorni
  • Intelligenza artificiale: le nuove regole in Europa e in Italia
  • 6 novembre 2025 di
    Studio Ing. Righetti, Paola Righetti

    Perché se ne parla

    Negli ultimi mesi l’intelligenza artificiale è al centro del dibattito normativo europeo. Dopo anni di discussioni, oggi abbiamo due testi fondamentali che ne regolano l’uso:

    • il Regolamento Europeo sull’Intelligenza Artificiale (AI Act), già in vigore da agosto 2024;
    • e la Legge italiana sull’IA (Legge n. 132/2025), operativa dal 10 ottobre 2025, che ne definisce l’applicazione nel nostro Paese.

    Sono norme destinate a cambiare in profondità il modo in cui le aziende europee — e quindi anche la nostra — possono sviluppare, acquistare o utilizzare sistemi di intelligenza artificiale.

    Capire cosa prevedono è importante per tutti, non solo per chi si occupa di compliance o tecnologia: l’IA è già parte dei processi aziendali che utilizziamo ogni giorno, spesso senza accorgercene.


    L’AI Act: la prima legge europea sull’intelligenza artificiale

    L’AI Act è il primo regolamento europeo interamente dedicato all’intelligenza artificiale.

    Entrato in vigore nell’agosto 2024, stabilisce regole comuni per tutti gli Stati membri e un principio guida molto chiaro:

    più un sistema di IA comporta rischi per le persone, più regole deve rispettare.

    I punti principali:

    • Classificazione per livello di rischio: da minimo (es. filtri antispam) ad alto (es. IA che decide su assunzioni, credito o diagnosi sanitarie).
    • Divieto di pratiche a rischio inaccettabile, come la manipolazione cognitiva o la sorveglianza biometrica di massa.
    • Obblighi di trasparenza e supervisione umana, affinché le decisioni automatizzate restino comprensibili e controllabili.
    • Responsabilità condivisa tra chi sviluppa e chi utilizza IA, con requisiti di documentazione, sicurezza e governance.

    L’obiettivo è favorire un’IA affidabile, sicura e rispettosa dei diritti fondamentali dei cittadini europei.


    La legge italiana sull’IA

    Dal 10 ottobre 2025, anche in Italia è entrata in vigore la Legge n. 132/2025 sull’intelligenza artificiale, che rappresenta il primo intervento nazionale in materia.

    La norma non sostituisce l’AI Act, ma lo completa, adattandolo al contesto italiano.

    Tra i punti salienti:

    • Tutela nel mondo del lavoro: obbligo per i datori di lavoro di informare dipendenti e collaboratori quando vengono utilizzati sistemi di IA in processi di selezione, valutazione o monitoraggio.
    • Ruolo delle autorità nazionali: istituzione di un Comitato nazionale per l’intelligenza artificiale, incaricato di coordinare vigilanza, promozione e linee guida.
    • Sviluppo etico e sostenibile: sostegno alla ricerca, alla formazione e all’uso responsabile dell’IA nella pubblica amministrazione e nelle imprese.

    In sintesi, la legge italiana mira a garantire trasparenza, equità e tutela dei diritti, adattando i principi europei alle specificità sociali e produttive del nostro Paese.


    Come si integrano AI Act, legge italiana e GDPR?

    Le tre normative agiscono su livelli diversi ma complementari:

    NormativaAmbito principaleFinalità
    GDPRTrattamento dei dati personaliTutelare i diritti delle persone sui propri dati
    AI ActFunzionamento e sicurezza dei sistemi di IAGarantire trasparenza, controllo umano e sicurezza
    Legge italiana sull’IAAttuazione nazionale e ambiti specifici (lavoro, PA, ricerca)Integrare il quadro europeo con regole operative per l’Italia

    In pratica:

    • Se un sistema di IA utilizza dati personali, devono essere rispettati sia il GDPR che l’AI Act, e — dove previsto — anche le regole italiane.
    • Il GDPR regola cosa facciamo dei dati.
    • L’AI Act regola come funziona il sistema che li elabora.
    • La legge italiana indica come applicare concretamente questi principi nel nostro contesto giuridico e lavorativo.

    Cosa significa per noi

    Queste norme non riguardano solo sviluppatori o legali, ma tutti noi.

    Stabiliscono i principi che devono guidare ogni utilizzo dell’intelligenza artificiale, anche nei processi aziendali quotidiani:

    • Trasparenza: sapere quando si interagisce con un sistema di IA.
    • Responsabilità: mantenere sempre un controllo umano sulle decisioni rilevanti.
    • Consapevolezza: comprendere come e perché l’IA elabora le informazioni che la riguardano.
    • Affidabilità: scegliere strumenti conformi alle regole e utilizzarli in modo corretto.


    Uno sguardo al futuro

    Come il GDPR ha trasformato il modo in cui gestiamo i dati, così l’AI Act e la Legge 132/2025 stanno costruendo una nuova cultura della responsabilità digitale.

    L’obiettivo non è frenare l’innovazione, ma orientarla verso un uso consapevole, etico e trasparente dell’intelligenza artificiale.

    Essere informati su queste novità significa partecipare attivamente a questo cambiamento, contribuendo a un ambiente digitale più sicuro, affidabile e rispettoso delle persone.

    # GDPR Intelligenza artificiale
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